domenica 23 aprile 2017

Reginetta di 20 anni...


Miniatura di Maria Antonietta - Hofburg di Vienna
Nel sito della Österreichische Nationalbibliothek questa miniatura
viene accreditata come ritratto dell'arciduchessa Maria Cristina.
Chiaramente un errore di attribuzione
Questa minatura, conservata alla Hofburg di Vienna nel Gabinetto delle Miniature, rappresenta Maria Antonietta da poco regina, in lutto per la morte di Luigi XV. Si tratta probabilmente del primo ritratto di Maria Antonietta come regina di Francia. Queste miniature venivano inviate a parenti o ad amici in via del tutto informale, e sono quindi preziose per farci un'idea di come doveva essere effettivamente la regina in quel periodo, senza le insegne del potere come appare nel ritratto di D'Agoty, e senza abiti da parata; bensì senza trucco, pochissima cipria nei capelli, con una semplice cuffia e senza gioielli.
Il suo esordio come sovrana non fu però particolarmente idilliaco con i cortigiani. Si apprende infatti dalle memorie di Madame Campan che, quando alla Muette la regina ricevette le condoglianze di tutte le dame presentate a Corte: "nessuna si credette dispensata dal rendere omaggio ai nuovi sovrani. Le più vecchie come le più giovani accorsero a presentarsi nel giorno del ricevimento generale; le cuffie nere da lutto, le vecchie teste tremolanti, le profonde riverenze unite al movimento della testa, resero, per la verità, qualche venerabile vedova un po' grottesca; ma la regina, che aveva molta dignità e rispetto per le convenienze, non commise il grave errore di perdere il contegno che doveva osservare. Lo scherzo di una dama di palazzo gliene imputò, tuttavia, a torto, la colpa. La marchesa di Clermont-Tonnerre, stanca della lunga riunione e obbligata dalla funzione della sua carica a restare in piedi dietro la regina, trovò più comodo sedersi a terra, nascondendosi dietro quella specie di enorme paravento che formavano i paniers della regina e delle dame di palazzo. Volendo attirare l'attenzione e simulare gaiezza, prese a tirare le gonne delle dame, facendo mille birichinate. Il contrasto con la puerilità del suo contegno e la serietà della cerimonia sconcertò più volte Sua Maestà; portò il ventaglio al viso per nascondere un involontario sorriso, e l'areopago delle vecchie dame decretò che la regina s'era presa gioco di tutte le persone rispettabili che si erano affrettate a renderle omaggio, che amava solo la giovinezza, che aveva mancato a tutte le convenienze e che nessuna di loro si sarebbe più presentata a Corte. Venne definita quasi da tutti "beffarda".


Già dal giorno dopo si canticchiava:

Reginetta di 20 Anni
Che si mal trattate gli altri
La frontiera un dì dovrete
di sicuro ripassar...

La versione della Campan è, come sempre, riduttiva. Molti testimoni affermarono che la regina scoppiò indecentemente a ridere sul naso delle Principesse e delle Duchesse sessuagenarie e "il giorno dopo alcune dame annunciarono che non avrebbero più rimesso piede alla Corte di quella piccola burlona" 
Ella qualifica pure come "secoli" certe dame che non sono in realtà anziane. Tuttavia la regina affermava che: "superati i 30 anni, non capisco come ci si possa osare di comparire a Corte!"

C'erano anche le "paquets", dame goffe e infagottate, definite tali da Maria Antonietta, "di cui una volta la Delfina rideva da dietro il ventaglio, ma di cui oggi la Regina ride senza ritegno". Lo riconosce anche Benseval " Ha la disgrazia di beffarsi di tutti quanti e di non sapersi contenere".

Scena tratta dal film "Marie Antoinette" di Sofia Coppola
Sicuramente Maria Antonietta aveva solo 18 anni e mezzo alla sua ascesa al trono, un'età in cui la capacità di giudizio non è prerogativa di tutti e la regina per temperamento era particolarmente portata a divertirsi e a non ponderare troppo le sue azioni. Già la madre, quando era una bambina, aveva dovuto separarla dalla sorella Carolina, perché le due insieme si beffavano senza ritegno di chiunque avesse qualche tic o difetto. Circondata da dame più anziane di lei e letteralmente tormentata dalla sua dama d'onore, la contessa di Noailles, Maria Antonietta trovava sfogo in questo modo alla naturale voglia di ilarità che tutti i diciottenni possiedono. Una sorta di inconscia rivalsa contro chi voleva farla crescere prima del tempo. Purtroppo la sua carica non le poteva permettere tali passi falsi e, simili atteggiamenti, quasi sempre spontanei, non le venivano perdonati. La regina di Francia era tenuta a dare il buon esempio e non a comportarsi come una qualsiasi adolescente, per di più maleducata.

Un altro episodio emblematico è narrato dalla contessa d'Adhemàr, avvento durante l'incoronazione di Luigi XVI e che a distanza di quasi due secoli e mezzo, fa ridere anche noi:

La contessa di Noailles "che a quell'epoca era ancora dama d'onore, si dette una pena inaudita perchè si eseguissero con scrupolo le sue ingiunzioni: non risparmiò a nessuno i gemiti, le spallucce, gli sguardi fulminanti; ma quanto poi le vittime del suo dispotismo furono vendicate! Madame la marescialla marciava maestosamente davanti alla Regina, quando salendo la scala della tribuna, incespica nel suo grande panier e inciampò; voleva sorreggersi al braccio del cavaliere d'onore della Regina e non fece altro che trascinarlo con sè nella sua caduta. Eccoli tutti e due, cadere a faccia avanti sui gradini ricoperti, per fortuna, con un bellissimo tappeto. Non si fecero alcun male, ma la collera, piuttosto, la rabbia della dama d'onore, sorpassò l'immaginabile, soprattutto nell'udire le risate che la Regina, in primis, non potè reprimere.
- Ah Madame - esclamò la marescialla con amarezza - sembrerebbe che i dolori dei vostri sudditi tocchino poco Vostra Maestà! -
- Sì - rispose Maria Antonietta irritata - quando si presta tanta importanza ad un incidente che merita appena attenzione - ....
Madame de Mouchy ebbe il broncio per il resto della giornata, nessuno riuscì a farla parlare e più tardi Sua Maestà mi disse all'orecchio:
- Guardate Madame l'Etiquette; scommetto che sta redigendo gli atti del suo martirio nella santa chiesa di Reims."


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